Nel precedente numero del giornale in relazione al tema della denatalità abbiamo cercato di analizzare, anche se in maniera parziale, come quest’ultima abbia potuto influenzare e modificare il tessuto della nostra comunità parrocchiale prendendo come “campione di studio” l’andamento delle iscrizioni al percorso di iniziazione cristiana degli ultimi 10 anni. Studiando i dati, abbiamo notato come negli ultimi anni si è registrato un notevole decremento di iscritti che, con il passare del tempo, avrà effetti negativi sulla vitalità della comunità parrocchiale.
A questo punto, però, sorge spontaneo domandarsi quali sono le effettive cause che hanno portato ad avere questo trend negativo e, soprattutto, se è possibile attuare strategie che portino ad invertire questo andamento, così da poter ridare nuova linfa ad una comunità che altrimenti sarebbe destinata, con il passare del tempo, a cessare di esistere. Ovviamente a questo interrogativo non potremo dare mai una risposta esaustiva in quanto molto dipende da azioni politche-amministrative, piuttosto che azioni parrocchiali: tuttavia, possiamo provare in breve ad analizzarne alcune.
Sicuramente uno dei principali fattori che ha portato a questo è la denatalità, conseguenza diretta della difficoltà che le giovani coppie trovano nel formare una famiglia stabile a causa, ad esempio, di una sempre più crescente disoccupazione giovanile, di bassi salari che non consentono una stabilità economica, all’erogazione di insufficienti servizi pubblici che spesso costringono ad una scelta tra avere un figlio o proseguire una carriera lavorativa.
Altri fattori che hanno inciso molto sono sicuramente quello del dislocamento abitativo verso le periferie e quello di un notevole cambio di abitudini familiari. Se il primo ha avuto come conseguenza un invecchiamento della popolozione che abita il centro città, il secondo ha avuto come effetto la sostituzione ,nella progammazione delle abitudini familiari, della parrocchia con attività ricreative come lo sport, la musica, il teatro, ecc.
Personalmente, penso che per molte problematiche evidenziate una comunità parrocchiale possa fare ben poco. Allo stesso tempo, credo, però, che si possa ritornare a dare una centralità maggiore della parrocchia nella vita delle famiglie cercando di non entrare “in competizione” con le attività extra dei bambini, ma, magari, creare collaborazioni con queste. Oppure cercando di rendere più attrattivo anche il percorso di iniziazione cristiana attraverso un cambio di metodo e con il supporto delle nuove tecnologie. O ancora creando spazi di convivialità per gli stessi genitori.
Chiaramente queste sono solo alcune piccole proposte, ad ogni modo possiamo notare che a questo trend negativo si possono trovare delle soluzioni efficaci per ribaltare la situazione: pertanto, è giusto prestare attenzione a questa problematica, senza mai disperare.
a cura di Giacomo Vilardi Resposanbile ACR