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Don Gino, il ricordo della Parrocchia san Bernardino nel primo numero di “ComUnione”

Mons. Luigi Martella (3)Per il primo numero del giornale parrocchiale “ComUnione”  (scarica il giornale in pdf) per l’anno pastorale 2015-2016, la Redazione ha raccolto gli interventi di alcuni parrocchiani (rappresentanti e responsabili) per ricordare il vescovo Mons. Luigi Martella, morto lo scorso 6 luglio, particolarmente affezionato alla comunità parrocchiale di San Bernardino.

«Il Vescovo Luigi è stato per tutti noi un dono meraviglioso del Padre Celeste, limpida  immagine di Gesù Buon Pastore, autentica manifestazione della tenerezza dello Spirito Santo. Sostenuto dalla Vergine Santa, ha fedelmente  annunziato il Vangelo, testimoniando la bellezza della carità di Cristo. Ha fatto risplendere con il suo ministero episcopale la sollecitudine amorosa della Chiesa e la gioia di essere al servizio dei poveri. Dal cielo continuerà a benedirci con il suo sorriso paterno». (don Pasquale, parroco).

«Mons. Martella è sempre stato vicino alla nostra comunità, all’AC parrocchiale e al coro “Harmonia Mundi”. Sin dalla sua visita pastorale manifestò subito la gioia nel vedere tanti ragazzi, giovani e adulti impegnati a servizio degli altri. Del coro era davvero innamorato. Ci ha seguiti in molti concerti ed eventi culturali al di fuori della parrocchia e nella diocesi. Per noi ha elargito sempre parole di incoraggiamento e di speranza. Un giorno mi ha anche parlato della sua passione per la musica sacra che ha nutrito sin da quando era seminarista cantando come tenore II nella schola cantorum. L’ultimo ricordo di don Gino è legato proprio all’AC e risale al 5 luglio del 2015 quando ha relazionato durante il campo diocesano invitandoci ad essere testimoni di speranza e ad essere “umani in un mondo disumano”». (Nicola Petruzzella, presidente di AC parrocchiale).

«Quando penso al rapporto seminarista – Vescovo, mi viene spontaneo pensare al rapporto che noi seminaristi teologi abbiamo avuto con il nostro amato pastore don Gino. Tra tanti bei ricordi, uno indelebile, è la visita puntuale e precisa che noi seminaristi di teologia rivolgevamo a sua Ecc.za ogni 10 marzo, giorno del suo anniversario di Ordinazione Episcopale, e in questa occasione festeggiavamo anche il suo compleanno che cadeva il 9 marzo. Ricordo il suo sorriso che ci accoglieva all’ingresso in episcopio. Questo momento personalmente è stato vissuto sempre con gioia e fraternità e non potrò mai dimenticare la paternità, la discrezione e l’attenzione che Mons. Martella ha riservato a noi ragazzi in cammino verso il sacerdozio. Grazie don Gino». (Antonio Picca, seminarista e parrocchiano).

Mons. Luigi Martella (4)«La prematura dipartita del Vescovo don Gino rappresenta per me una circostanza che mi spinge a rileggere il passato. Con il passare del tempo, ho avvertito uno strano vuoto di riferimento, un’assenza paterna che mi rende confuso e smarrito. Il suo ministero episcopale si è intrecciato con il mio personale percorso di fede. Tutti i miei incarichi di impegno e responsabilità, parrocchiali, diocesani e regionali in Azione Cattolica, sono stati svolti per sua nomina e sotto la sua benedizione. Don Gino mi ha lasciato operare in piena libertà e autonomia, consigliandomi null’altro che la prudenza e la preghiera, confidando solo nella reciproca fiducia e nel rispetto. Solo uomini di grande fede sono capaci di agire così in profondità e incidere nell’interiorità della persona. Un esempio di autentica carità di un pastore nei confronti della sua gente. Grazie di cuore, don Gino». (Leonardo Squeo, incaricato regionale Azione Cattolica per il Settore Adulti).

«Caro don Gino, la nostra Confraternita é cresciuta tanto grazie a te. La tua presenza rendeva la nostra festa importante e riempiva i nostri cuori di gioia, perché vedevamo nei tuoi occhi tanto amore per la Vergine Immacolata. Veglia su di noi, affidiamo a te le nostre preghiere. Grazie per la tua testimonianza e il tuo esempio di bontà che ha alimentato la nostra devozione». (Michelangelo Capurso, Confraternita dell’Immacolata).

«6 luglio 2015, fatidico giorno. Perdita di don Gino. Ti aspetti che, la mattina, squilli il telefono e qualcuno ti auguri una buona giornata. Purtroppo, quel 6 luglio non è stato così. Il telefono ha squillato e mi sono sentita dire “Hai sentito? Don Gino non c’è più”. Il gelo totale. Ma, allo stesso tempo la risposta: “Non ci credo, è una burla”. Quella era, purtroppo, l’amara realtà. A distanza di tre mesi dalla sua dipartita, preghiamo affinché il Signore lo premi per la sua autentica testimonianza di Fede». (Franca Massimo, animatrice del Gruppo delle Famiglie).

«Ho sempre colto sul volto del Vescovo Martella una gioia particolare ogniqualvolta è venuto in mezzo a noi, nella Comunità di San Bernardino. Don Gino, Pastore buono, cioè bello, coglieva distintamente la vicinanza e l’affetto filiale di tutti i fedeli e se ne rallegrava in cuor suo, sentendosi a pieno diritto come a casa sua, come ha avuto modo di esprimere chiaramente in diverse circostanze. Un clima ancor più caloroso e coinvolgente si è respirato in occasioni di incontri con i ragazzi e i giovani, come nel conferimento della Cresima, concerti eseguiti dalla corale giovanile, per l’accoglienza semplice e al tempo stesso gioiosa che hanno saputo creare all’amato Vescovo, con l’immancabile chicca finale, in genere di carattere musicale, che Egli ha mostrato di gradire particolarmente. Il Vescovo ha espresso  apprezzamento per tutta la nostra Comunità, con una particolare simpatia e predilezione per i giovani, ai quali ha rivolto costantemente parole di gratitudine e incoraggiamento». (Matteo Corrieri, responsabile gruppo Catechisti).

«Tre aspetti, tra i tanti, ho sempre apprezzato di don Gino: il suo essere umile, veramente accogliente (nel silenzio) e la parola sferzante delle omelie e dei suoi scritti. Ricordo sempre con piacere un’intervista fatta nel 2010 per l’avvio della fase diocesana del processo di beatificazione di Mons. Bello, quando lo conobbi di persona per la prima volta. Ma è rimasto indelebile nella memoria il giorno in cui don Gino ha conferito ad alcuni parrocchiani il mandato di Animatori della Cultura e della Comunicazione, lui che era anche Delegato della CEP per la Cultura e le Comunicazioni sociali in Puglia. Indelebile quel giorno e quel suo sorriso paterno, intriso di quel gioioso consenso evangelico, quando, alla presentazione dei candidati al mandato, i 5 parrocchiani di San Bernardino furono presentati come “La squadra terribile di San Bernardino”.  Il vuoto fisico si avverte, ma è un vuoto sanato ogni giorno dall’Amore traboccante del Signore, con la consapevolezza che don Gino continua a guidare la sua Chiesa diocesana. Grazie don Gino, di tutto». (Marcello la Forgia, responsabile Equipe delle Comunicazioni).

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