L’inizio di un nuovo anno associativo per l’Azione Cattolica rappresenta un’occasione preziosa per rinnovare il senso profondo di un’adesione che non si limita a essere un gesto formale, ma che coinvolge pienamente la vita degli associati. Aderire all’Azione Cattolica significa scegliere di vivere la propria fede con un impegno consapevole, come parte di una comunità che cammina insieme, crescendo nella sequela di Cristo. Non è solo una scelta personale, ma un atto che esprime il desiderio di contribuire alla costruzione di una Chiesa viva e aperta al mondo.
Questa adesione porta con sé responsabilità importanti: gli associati non sono chiamati a vivere la fede solo all’interno delle mura della Parrocchia, ma ad essere testimoni autentici anche nel tessuto sociale, familiare e lavorativo. Portare la luce del Vangelo nelle realtà quotidiane, affrontare con coraggio le sfide della contemporaneità e offrire risposte ispirate ai valori cristiani sono compiti che ogni aderente è invitato ad assumersi con dedizione e creatività.
La missione dell’Azione Cattolica, quindi, è chiara e coinvolgente: essere lievito che trasforma, con amore e perseveranza, il mondo in cui viviamo. Accompagnare le persone verso una fede incarnata, capace di tradursi in gesti concreti di carità, giustizia e solidarietà. È una chiamata a fare la propria parte, con lo sguardo rivolto al futuro e il cuore ancorato alla speranza, per testimoniare che il Vangelo può davvero cambiare la storia, una vita alla volta.
In questo contesto, il messaggio del Presidente di Azione Cattolica, Giacomo Vilardi, pronunciato durante la Santa Messa di domenica 15 dicembre, in occasione della Festa dell’Adesione, assume un significato speciale, orientando i passi di ogni associato verso un anno di impegno, crescita e comunione.
Cari aderenti di AC,
la Festa dell’Adesione, che quest’oggi abbiamo celebrato, è sempre motivo di grande gioia perché è dimostrazione autentica che l’Azione Cattolica, a cui ciascuno di noi sceglie di aderire, non è una moda di passaggio ma una presenza certa nella vita di ciascuno e di questa comunità parrocchiale.
Ogni anno, infatti, siamo chiamati a scegliere di rinnovare la nostra adesione non ad un pezzo di carta, ma a ciò che significa “quel pezzo di carta”.
Sicuramente rendere concreto il significato della tessera non è semplice, e non perché siamo incapaci di farlo, ma per il semplice motivo che la società odierna ci spinge sempre di più verso la logica della perfezione in cui non sono ammessi errori o intoppi di alcun tipo, e se per caso ci capita di non ottenere all’istante i risultati sperati veniamo pervasi da sensazioni di inadeguatezza e rassegnazione che ci portano a pensare che tutto il nostro impegno non sia servito a nulla.
No, noi aderenti di AC, non possiamo pensarla così! Non possiamo pensare di non essere all’altezza solo perché abbiamo commesso un errore e di risolvere tutto standocene “seduti sul divano” a non far nulla per non sbagliare, ma al contrario dobbiamo avere il coraggio di essere esempio di impegno, seppur con i nostri limiti, perché in fin dei conti non siamo altro che dei semplici pellegrini in cammino sul sentiero della vita in cui il fallimento e le difficoltà fanno parte del viaggio.
Ed è proprio questo il messaggio che l’icona biblica di quest’anno (Lc 5, 1-11) vuole lasciare a tutti noi: non avere timore prendere il largo per gettare le reti, ovvero non aver paura di abbandonare la nostra comfort zone e di accettare le sfide che ci si porranno davanti, consapevoli che la gran parte della nostra missione si svolge nella quotidianità della nostra vita.
All’inizio di questo anno associativo auguro, pertanto, a voi ragazzi di avere sempre il sogno di contribuire, con le proprie unicità, ad una “sceneggiatura” nuova del mondo; a voi giovanissimi, auguro, di scoprire la vostra vocazione nella vita; a voi giovani, auguro, di non lasciarvi intimorire dall’incertezza del futuro ma di seguire sempre i vostri sogni anche quando sembrano irrealizzabili; a voi adulti auguro di non stancarvi mai nel delicato compito di tracciare nuove rotte affinché possano essere d’aiuto ai più giovani.
A voi, don Raffaele e don Angelo, risorse preziose per la nostra Associazione, auguro di non perdere mai la speranza anche quando le reti sono vuote, perché sappiamo che ci sarà sempre “Qualcuno” pronto a riempirle.
Voglio augurare a tutti voi di vivere questo nuovo anno associativo con gioia, impegno e speranza perché come affermava Bachelet: “a noi è affidato il compito di tradurre le possibilità in realtà, di allontanare i pericoli, di trasformare l’incerto destino in destino di speranza”.
Buona festa dell’adesione e viva l’AC!