Dopo l’inaugurazione dell’anno giubilare dello scorso 29 novembre 2014, si celebra oggi 8 febbraio 2015 la Giornata del Seminario diocesano, a 300 anni dalla sua istituzione, avvenuta nel 1714 per volontà dell’allora vescovo Mons. Fabrizio Antonio Salerni. Istituzione più che attiva, sul territorio, dal momento che il seminario di Molfetta vanta da sempre una notevole presenza di giovani che scelgono, con le loro famiglie, di condividere un percorso formativo diverso.
«I Seminari, come si sa, sono frutto di decisioni del grande Concilio di Trento, nel XVI secolo, ma potremmo intravederne l’anticipazione già nel Vangelo, allorquando Gesù chiama i primi discepoli: “Ne costituì dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare…” (Mc 3, 14-15)». Così il Vescovo, Mons. Luigi Martella, nel messaggio per la giornata, pubblicato sul settimanale Luce e Vita.
I 15 seminaristi che vivono oggi l’esperienza del seminario, 2 di scuola secondaria di I grado e 13 di scuola superiore, provenienti dalle quattro città della diocesi, sono affidati alla responsabilità di don Michele Amorosini e don Vincenzo Marinelli, rettore e vicerettore, nonché di numerose altre figure di educatrici, docenti, psicologa e personale di cucina, che, seguendo una precisa traccia formativa, propongono un’esperienza multiforme che tiene conto delle esigenze formative proprie dell’età evolutiva, con una chiara ispirazione spirituale e vocazionale e con un costante coinvolgimento delle famiglie e delle parrocchie di origine.
«L’esperienza del Seminario forma ai valori che strutturano la personalità per tutta la vita – scrive don Amorosini – non solo di chi è chiamato a diventare sacerdote». Ognuno si sente accolto e aiutato a «discernere la propria vocazione». Tutta la comunità è quindi sollecitata all’impegno della preghiera per le vocazioni e per i seminaristi, e di conseguenza anche al sostegno materiali del Seminario.
Per questa circostanza il settimanale diocesano Luce e Vita dedica ampio spazio con il suo inserto “Kleopas. News dal seminario”, con i messaggi del Vescovo e del rettore, l’omelia del Vescovo per l’apertura del anno giubilare, la testimonianza di un ex seminarista, ora ingegnere, e una nota storica di Corrado Pappagallo sulle esigenze di sostentamento del seminario agli inizi della sua istituzione.
«L’appello che rivolgo, perciò, a tutta la chiesa diocesana – scrive Mons. Martella, che è anche Visitatore dei Seminari d’Italia – è soprattutto quello di una maggiore partecipazione e di un costante accompagnamento dei nostri ragazzi che sono in Seminario. Tale vicinanza si esprime prima di tutto attraverso il sostegno spirituale e affettivo, ma anche attraverso l’attenzione alle necessità materiali. Mi piace pensare alla comunità ecclesiale come ad un grembo nel quale germinano le vocazioni; oppure ad un campo nel quale il seme della chiamata viene accolto per poi sbocciare e svilupparsi proprio nel Seminario».