Non hanno deluso le aspettative i Giovanissimi di Azione Cattolica della Parrocchia san Bernardino che venerdì scorso hanno rappresentato sul palco del Teatro don Bosco il musical «L’amore quello vero – Chiara e Francesco», patrocinato anche dal Comune di Molfetta. Entusiasmo e divertimento hanno caratterizzato la performance teatrale dei ragazzi che, con grande impegno, hanno saputo e voluto trasmettere al pubblico presente il profondo messaggio evangelico dei due santi umbri.
Di sicuro, la vicenda umana e cristiana di Francesco e Chiara ha insegnato ai Giovanissimi di AC che, a dispetto di quello che la società contemporanea intende inculcare, la vera felicità non va ricercata nelle “cose dell’uomo”, nella gloria personale, nell’egoismo e nel pressapochismo, ma nella “perfetta letizia”, nella fraterna condivisione, nella misericordia e nell’amore verso Dio e verso l’uomo.
L’idea di rappresentare questo musical, come ha spiegato il parroco don Pasquale Rubini nell’intervista a Molfetta Viva, è nata durante una gita-pellegrinaggio ad Assisi con i Giovani e Giovanissimi di Azione Cattolica: i giovani e il mondo hanno bisogno di ritrovare la strada, di avere accanto dei buoni compagni di viaggio che possano essere anche guide. Francesco e Chiara dimostrano che tutto questo è possibile perché sono riusciti a vivere la loro umanità in modo autentico e libero.
In «L’amore quello vero», oltre ad alcune pennellate di ironia, si toccano temi profondi, quasi tutti legati alla parola “povertà”: non quella materiale, ma spirituale, principio dell’umiltà cristiana, quella che rende più ricco l’uomo. Protagonista di questo musical, san Francesco, è santa Chiara: è a lei destinata la canzone che conferisce il titolo allo spettacolo. Ragazza nobile, rinuncia alla ricchezza per una vita di preghiera e penitenza, mettendo al primo posto l’amore vero: ed è proprio con gli occhi di Chiara che viene raccontata la storia di Francesco.
Non meno importante è la figura della lebbrosa Novella, una persona emarginata che determina la conversione di Francesco e riscopre il valore del Vangelo. L’aspetto popolare è, invece, affidato ai personaggi dei saltimbanchi, voce allegra e ironica di Assisi.
Pregevole anche l’interpretazione canora dei ragazzi che, nei 4 mesi di prove, hanno prestato molta attenzione non solo alla recitazione e ai balletti, ma anche al canto di un musical stile Broadway di non facile interpretazione (quasi venti numeri musicali che spesso hanno coperto intere scene, riducendo i recitati a parti agili e brevi)
Grande è stata anche la dedizione con cui la comunità parrocchiale ha sorretto il gruppo dei Giovanissimi, non solo nella recitazione, nei balletti e nel canto (strutturati da una equipe di educatori di Azione Cattolica), ma anche nella realizzazione dei costumi e nel supporto organizzativo. Infatti, la comunità parrocchiale è, come scrive Papa Francesco nell’«Evangelii Gaudium», «la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie», «presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione».
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