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Il frutto dell’amore è il servizio: è stato questo il tema dell’incontro organizzato dall’Equipe giovani diocesana di AC, cui hanno partecipato i nostri giovani. Un tema davvero importante poiché c’è bisogno di persone che si mettano al servizio degli altri, testimoniando la bellezza di essere cri-stiani.
Il momento di preghiera è stato focalizzato sulla centralità che Dio può avere in ognuno di noi. Cristo si pone al centro delle nostre scelte e delle nostre azioni, insegnandoci a svolgerle nella maniera più giusta. L’amore di Dio non si concentra nel singolo, ma chiede di espandersi al prossimo. L’amore si dimostra soprattutto attraverso il servizio, ma dobbiamo prestare attenzione a Gesù perché è Lui che ci insegna il modo con cui servire il prossimo: si cinge il grembiule, si china di fronte ai propri discepoli e lava loro i piedi. È l’immagine dell’umiltà, un requisito fondamentale per servire.
Don Cesare Pisani, direttore della Caritas diocesana, ha suggerito ai giovani di lasciarsi andare a Dio senza paura: infatti, l’uomo appare come un pennello che ha bisogno dei colori più brillanti che solo Dio può dare per rendere la nostra vita una vera opera d’arte. Dio non ci chiama a vivere chiusi in noi stessi concentrandoci sulle nostre necessità ma ad aprirci al prossimo, alle sue necessità materiali e non materiali, disponendoci all’ascolto e all’empatia. I colori che ci vengono offerti sono tanti come sono tante le realtà di servizio in cui giovani e adulti si impegna-no.
Nel “momento fiera”, i partecipanti hanno cono-sciuto le diverse associazioni di volontariato attive nella Diocesi, come il “SERMolfetta”, l’associazione “Gargano 2000” (ambito educativo e integrazione sociale di ragazzi disabili), l’associazione “Puliamo Terlizzi” (ambiente), “Ora è tempo di missione” (formazione dei giovani sui temi della missionarietà), “Social Market Solidale”, oltre alla Caritas diocesana. In questo modo, è stato possibile non solo conoscere nuove realtà di volontariato extra-parrocchiali, ma aprire ancor più gli occhi nell’ambito della ete-rogeneità del servizio che presta attenzione alle diverse problematiche della persona e del creato.
Un aspetto non secondario di questo incontro-confronto è stata scoprire la gioia di coloro che svolgono attività di volontariato. «Ci impegniamo tanto per dare e servire ma in realtà ciò che facciamo non è niente rispetto a ciò che loro ci donano attraverso il loro sorriso e il loro affetto – le parole di una volontaria dell’associazione “Gargano 2000” – sono come una famiglia per me». Mi auguro che tale gioia posso attrarre noi giovani a vivere un servizio disinteressato verso il prossimo.
Arcangelo Pasculli
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