La consapevolezza che la Cresima non è una riedizione del Battesimo, ma il suo necessario completamento rende evidente lo stretto legame tra i due sacramenti che consentono al credente di accostarsi consapevolmente e degnamente alla mensa eucaristica. Tale legame è reso evidente dalla stessa parola “Confermazione” (preferita a “Cresima” che fa riferimento ad un momento specifico dell’intero rito, ovvero l’unzione col Krisma) utilizzata per indicare questo sacramento.
La tradizione consolidata di conferire il Battesimo ai neonati e, comunque, ai bambini, comporta che gli stessi, raggiunta l’età delta ragione, confermino la volontà di aderire a Cristo, avendo acquisito il dono della fede e la piena consapevolezza degli impegni che ne conseguono. San Tommaso d’Aquino, a questo proposito, utilizza, una interessante similitudine secondo cui tra Confermazione e Battesimo intercorre lo stesso rapporto esistente tra la crescita e la nascita.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1308) raccomanda, tuttavia, di non «confondere l’età adulta della fede con l’età adulta della crescita naturale e neppure dimenticare che la grazia», essendo un dono gratuito, «non ha bisogno di una ratifica per diventare attiva». Da queste considerazioni derivano per un verso la necessità di amministrare la Confermazione il più presto possibile («perché l’iniziazione cristiana non resti incompiuta», CCC n. 1306), per l’altro
che questo Sacramento può essere amministrato una volta sola al fedele già battezzato. Infatti, allo stesso modo del Battesimo, la Confermazione imprime «un marchio spirituale indelebile», il “carattere”, segno in chi lo riceve della signoria di Gesù che, donandogli il «sigillo dello Spirito Santo», lo riveste di potenza perché sia suo testimone.
I doni dello Spirito Santo, i Karismi, le buone capacità ed attitudini non sono perciò doni da utilizzare a proprio uso e
consumo, da godere e tenere gelosamente per se stesso, ma vanno utilizzati per evangelizzare, proprio come avvenne per gli Apostoli che, raggiunti dallo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste, vincendo ogni esitazione e timore, sentirono, irresistibile, il bisogno di annunciare Gesù risorto. Immerso nell’amore trinitario mediante il Battesimo, il cristiano, attraverso il sacramento della Confermazione, entra in un rapporto speciale ed intimo con lo Spirito Santo che effonde su di lui, abbondantemente e gratuitamente, i suoi doni (sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio), tutti finalizzati al raggiungimento della santità. Come ci ricorda San Paolo nella Lettera ai Galati (5,22 ), «il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé».
Nino la Martire