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La povertà non va in vacanza. Appello ai cittadini e ai politici

Povertà (3)Riportiamo, di seguito, il comunicato stampa dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, a firma del direttore del settimanale diocesano Luce&Vita, che affronta una dei temi più caldi dell’attuale stagione sociale: la povertà.

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La calura esagerata di questi giorni ci spinge a concentrare ogni nostra preoccupazione verso fonti di refrigerio per il corpo e la mente. C’è il mare dei lidi nostrani, per chi non può permettersi altro; ci sono le mete ricercate e prenotate, da tempo o last minute, per chi, alla faccia della crisi, “rinuncio ad altro, ma le vacanze non si toccano”. Ed è anche giusto, per spezzare il ritmo frenetico di un anno di lavoro, per recuperare tempo e cura delle relazioni famigliari o amicali.
Molteplici le attività estive delle parrocchie e associazioni ecclesiali che, conclusi gli oratori per ragazzi, partono per i campiscuola, una settimana o poco più di esperienze intense di convivialità e formazione.
Non mancano altre fonti di “calore” a rendere incandescenti le nostre quattro città e sono le situazioni politiche che per questioni diverse bloccano l’attività amministrativa: le dimissioni del Sindaco a Molfetta e i chiarimenti con il PD, di Assessori a Molfetta e a Ruvo; gli episodi di violenza e di aperta illegalità che fanno riflettere Terlizzi e Giovinazzo. La crisi economica e i tagli ai Comuni rendono critiche le situazioni di ogni città che non riescono più a dare risposte concrete a bisogni concreti. Forse proprio uno sguardo su alcune emergenze che si acuiscono nel periodo estivo dovrebbero far passare in secondo ordine le beghe politiche, anzi partitiche, determinate da logiche dure a morire, e concentrare l’impegno di tutti sul bene vero della gente. Un consiglio può esere quello di affacciarsi nei Centri Caritas e condividere qualche ora di tempo per comprendere quando inconcepibili siano le contrapposizioni di potere.
Da un rapido giro per le Caritas cittadine è possibile fare un quadro di emergenze che devono interpellarci.

Molfetta vede un guazzabuglio di situazioni di povertà molto spesso scaricate dalle Istituzioni ai centri Caritas. Mimmo Pisani è lì, alla casa di Accoglienza di via Pisacane, con i pochi volontari, ad accogliere ogni giorno mediamente 30 persone, quasi tutti maschi, provenienti anche da Terlizzi, Ruvo, Trani… per la doccia pomeridiana (dalle 14,30 alle 20) e per la cena. Hanno acquistato una seconda lavatrice per far fronte al bisogno di lavare i già pochi vestiti a disposizione e sono per lo più italiani, in quanto molti immigrati in questo periodo si spostano a Nardò, per la raccolta delle angurie, e a Foggia per i pomodori, per tornare da noi a settembre per l’uva e a seguire poi le olive. Serve molta pasta, salsa, contorni… anche se proprio in questi giorni saranno distribuiti, anche nelle parrocchie, i prodotti della GEA. Al di là delle esigenze materiali, il più grande bisogno degli ospiti è l’ascolto, il desiderio di parlare e di ascoltare. Accanto al centro c’è l’assistenza che le parrocchie offrono alle famiglie dei rispettivi quartieri, con lodevoli iniziative di visite a domicilio dei volontari. Povertà più complesse quelle che si presentano al centro, perché al bisogno materiale di una volta si aggiunge quello morale ed affettivo di oggi, aggravato dalle dipendenze da alcool e stupefacenti.

Ruvo i volontari della Caritas e dell’Associazione “Ala di riserva” stanno realizzando una bella attività con circa 50 minori, anche diversamente abili, consentendogli di andare al mare accompagnati in pullman. Raffaella Scarongella ci dice però che le emergenze sono davvero tante e che forte è l’appello rivolto alla comunità: molte le richieste di denaro per pagare bollette energetiche, molto spesso anche con le spese per il riallaccio dopo la sospensione per morosità, o per i fitti con diversi mesi arretrati. La situazione è aggravata dalla mancanza di fondi da parte dei Servizi Sociali per il dissesto finanziario del Comune. Continua la frequenza al centro Caritas per cibo e indumenti. Un appello, su tutti, che rilanciamo con forza: una famiglia algerina sarà sfrattata tra un mese e nessuno vuole affittarle una casa; una famiglia molto dignitosa che proprio nei mesi scorsi si era offerta di ospitare nella sua casa un altro piccolo nucleo a sua volta sfrattato. Dov’è il cuore dei ruvesi? Dov’è il senso cristiano? E perché non rendere disponibile qualche locale delle canoniche e strutture parrocchiali?

Mendicante di stivaliAncora bisogno di denaro liquido per bollette e affitti anche a Giovinazzo, dove gli arretrati non si contano, dicono Rosa Serrone e Nicola Volpicella, e numerosi sono i buoni pasto da staccare ogni giorno per tante famiglie. La ricerca di lavoro e il servizio guardaroba sono le costanti nel centro di ascolto della Caritas. Per i minori si è potuto organizzare soltanto un torneo di calcetto, in collaborazione con la Biblioteca dei ragazzi, in attesa di avviare le attività di preparazione alla ripresa scolastica. Tanta assistenza nella ricerca di lavoro viene offerta in qualche modo alle numerose badanti, non più solo georgiane e rumene, ma molte locali, come anche un significativo aiuto, in denaro e in vestiario, viene dato alle famiglie Rom di passaggio o a quelle stanziali a Giovinazzo.

In fase di conclusione, per una pausa estiva, il progetto Minori a Terlizzi, al Centro S. Luisa. Non si conclude affatto, invece, l’attività di ascolto al centro Caritas, affermano don Francesco de Lucia ed Edgardo Bisceglia, dove per evitare una poco dignitosa coda di povertà, si è pensato di incontrare le persone e famiglie in difficoltà per appuntamento. Bisogno di casa e di lavoro; “fiumi di denaro” servono per gli affitti, da anticipare, quando si riesce a trovare una casa, o da destinare a rate insolute, ingiunzioni di sfratto…E le risorse messe a disposizione dall’8xMille non sono sufficienti.
Cibo e indumenti, grazie al cielo, non mancano per la opportuna iniziativa di raccolta che si svolge presso i supermercati ed altri esercenti, quasi ogni tre mesi.

Un quadro preoccupante! Una situazione la cui unica positività sta nell’ammirevole abnegazione di tante persone che, inverno o estate, caldo o freddo, in vacanza o in attività, direi anche notte e giorno, sono lì a garantire un presenza amica a chi rimane solo nella sua multiforme povertà.

L’appello è a tutti e a ciascuno.
Non alle istituzioni, purtroppo, perché sappiamo bene quali possono essere le risposte in termini di finanze. Ma agli uomini delle istituzioni sì.
Non è stata fuori luogo la proposta di un Consigliere comunale di Ruvo di devolvere i gettoni di presenza ed ogni emolumento proprio alle esigenze dei Servizi sociali del proprio Comune.
Non è fuori luogo chiedere a quanti percepiscono emolumenti per il proprio impegno politico locale, regionale, nazionale (quindi soldi dei cittadini) a devolvere una parte di essi per le esigenze delle quattro Caritas cittadine.
Non è fuori luogo tornare a fare un appello ai Comitati Feste Patronali, sordi in passato, a prevedere voci di bilancio, anche minime, per le povertà.
Non è fuori luogo riconsiderare l’opportunità di utilizzare parte degli spazi parrocchiali per esigenze di alloggio di chi ha bisogno.
Non è fuori luogo attivarsi come Confraternite, più di quanto si faccia già, per far fronte a povertà di molti confratelli.
Non è fuori luogo chiedere a chiunque abbia la fortuna di poter vivere una pur minima vacanza, di staccare un piccola percentuale di quanto si prevede di spendere, per destinarla a chi la vacanza può solo sognarla.
Non è fuori luogo offrire disponibilità di tempo per accostarsi ai volontari già impegnati nelle rispettive città.
Non è fuori luogo ogni piccolo gesto che possa dare “refrigerio” alla calura spossante di chi lotta per sopravvivere.

Fonte: Sito diocesano

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