Numerosi posso essere gli attributi che devono caratterizzare l’aderente di Azione Cattolica, ma solo uno è quello qualificante: il servizio diretto e immediato alla Chiesa diocesana e al suo Pastore, con l’impegno ad assumerne la missione nel far propri il cammino, le scelte pastorali, la spiritualità. Si tratta di un servizio «all’incremento di tutta la comunità cristiana, ai progetti pastorali e all’animazione evangelica di tutti gli ambiti di vita» (Christifideles Laici, 31): dunque, un servizio reso alla propria parrocchia di appartenenza, in comunione e collaborazione con il parroco.
Ed è proprio sul valore del “servizio” che gli aderenti Adulti di AC si sono soffermati nell’ultimo incontro: un valore che la Chiesa Cattolica riconosce come vero e proprio ministero, perché considerato dono dello Spirito Santo e basato sulla continuità e sulla ecclesialità (come definito nel Decreto sull’attività missionario della Chiesa “Ad Gentes”). «Un tale servizio alla Chiesa locale, svolto in costante solidarietà con le sue esigenze e le sue scelte pastorali – spiega San Paolo Giovanni nel Discorso ai 1200 delegati partecipanti alla IX Assemblea Nazione dell’Azione Cattolica Italiana del 29 aprile 1995 – è la finalità primaria dell’Azione Cattolica, che lo compie con generosità, fedeltà, costanza, umile spirito evangelico e forte senso ecclesiale, in salda comunione e diretta collaborazione con i Pastori».
Essere aderente di Azione Cattolica significa essere al servizio della Chiesa e, perciò, della propria comunità parrocchiale, in cui si nasce e si cresce alla fede cristiana: servizio è gioia, dunque, aderire all’AC vuol dire anche essere chiamati alla gioia cristiana. Ed è proprio in base a questo che ogni chiamata al servizio in parrocchia, soprattutto per gli aderenti, esige sempre come risposta il “sì”.
È evidente che il servizio in AC è, da sempre, una delle scelte profonde dell’Associazione: è una vocazione che dà forma alla nostra esistenza, è quell’ideale prezioso che l’Associazione ha da offrire alla Chiesa e al mondo con amore. Si incentra e si basa sul promuovere personalità laicali capaci di raccontare la fede con la Parola e con la vita in ogni ambito della propria esistenza ogni giorno, con gratuità, avendo nel cuore qualcosa di positivo da proporre a chi ci vive accanto, ed è ciò per cui vale la pena impegnarsi e spendersi. È un’esperienza spirituale di testimonianza di vita cristiana che si fa rete di amicizie, di azioni, di riflessioni, di preghiera e rende visibile un servizio vero donato e portato avanti senza rumore e con qualche sacrificio.
Ecco perché ciò che può ridare slancio agli aderenti di AC, che hanno scelto e accolto il dono del servizio, è una nuova carica e un nuovo modo di coniugare il rapporto fede e vita, Chiesa e mondo. Vale il comando del Signore «mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra» (Atti 1,8). La laicità degli aderenti di AC ha bisogno di essere imparata, rielaborata, pensata e posseduta.
Cosa arricchisce la vita di un associato? Non solo la cultura dell’Associazione, il suo compito a educare le persone alla fede con stile e atteggiamento positivo di fronte alla vita, o ancora le esperienze aperte che orientano a ricercare ciò che è semplice ed essenziale, a sperimentare che Dio è sempre e oltre i nostri desideri e ad amare e servire la Chiesa, ma anche i momenti formativi e spirituali.
Inoltre, l’Azione Cattolica educa le persone alla concretezza e all’operosità, aiutandole ad avere le antenne sensibili sui problemi del mondo e a saper cogliere i cambiamenti con apertura per apprezzarne la ricchezza e la bellezza del cambiamento stesso per la vita della comunità.
Ed è proprio questo che attrae e arricchisce la vocazione al servizio in campo educativo per la formazione delle coscienze, in campo caritativo e culturale nella comunità parrocchiale, nell’associazione e nella società civile.