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In occasione della commemorazione della morte del Sindaco Gianni Carnicella (7 luglio 2018), è stata posizionata una lapide incassata nell’asfalto ai piedi del sagrato della Parrocchia di San Bernardino. A distanza di una settimana da tale evento penso che, per questo martire della legalità, si sarebbe potuto fare qualcosa che avesse avuto più valore simbolico e fattuale.
Cosa resterà di questa lapide nei prossimi mesi per la quale era stata anche sbagliata la collocazione, prima in un punto, poi sanato con asfalto nuovo, e successivamente in un altro? Farà la stessa fine della fioriera installata sulle scale del sagrato, abbandonata a se stessa per quasi tutto l’anno, se si escludono determinati periodi, come luglio? Infatti, già in questa settimana la lapide è stata calpestata continuamente dalle ruote delle auto.
Ritengo che più meritevole della lapide sia stata, negli scorsi anni, l’intitolazione al Sindaco Carnicella di un plesso scolastico o la stessa Sala del Consiglio Comunale. Infatti la Scuola e il Comune sono due istituzioni che vogliono concretizzare, oltre le campagne ideologiche, il bene comune.
Inoltre, quella lapide, esteticamente, appare poco rispettosa del disegno architettonico ed estetico della chiesa. È un pugno nell’occhio. Purtroppo la nostra città non sempre è stata rispettosa delle bellezze che i nostri padri ci hanno tramandato. E ci auguriamo di essere custodi del nostro patrimonio artistico e culturale.
E, infine, pur essendo stati presentati tutti i permessi, la realizzazione di questa installazione non è stata mai condivisa con la Parrocchia. Siamo venuti a saperlo solo per “vie traverse”. Eppure prima della legalità esiste una forma di rispetto civile e collaborazione sociale che deve essere basilare e fondamentale per chi si ispira ai principi della legalità.
Purtroppo, in questo caso, la scelta è stata davvero al ribasso in ogni senso: “siamo caduti per terra”. Si poteva pensare ad un altro progetto come la trasformazione di Via Carnicella in una zona verde con una lapide commemorativa chiara, leggibile e visibile!!! Un segno di speranza, un luogo educativo in una zona dove molto facilmente l’illegalità dello spaccio della droga e l’inciviltà dell’immondizia gettata nei pressi del Calvario (dove da mesi ci sono due croci spezzate) rendono questo spazio testimone di una città che non spicca nel liberarsi dalla morsa del male. Però la visita del Santo Padre, il 25.mo anniversario della morte di don Tonino, il ricordo del Sindaco Carnicella devono spingere ciascuno di noi a costruire strade dove più che pietre d’inciampo ci siano percorsi di giustizia e di solidarietà.
don Pasquale
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