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Pasqua, a modo di mistero: il messaggio di don Pasquale

Veglia pasquale 2016 (2)«La Pasqua non si ricorda: si rivive. Non si celebra a modo di anniversario, ma “a modo di mistero”» (S. Agostino). “Mistero” che celebriamo non significa qualcosa di oscuro, ma è realtà che rende presente l’evento di cui si fa memoria. Infatti, l’azione liturgica non è una rappresentazione mimata, ma una ri-presentazione, ossia un’azione che rende presente qui e ora l’evento che si celebra. In questo senso si può parlare anche di attualizzazione, perché grazie allo Spirito Santo, tutto ciò che riguarda Gesù è e rimane perennemente attuale.

Ma cosa significa che Cristo è risorto? Innanzitutto, che è morto ed è risorto per amore nostro, quindi che ha dato la sua vita per noi. Dare la vita non vuol dire solo che Gesù ha sacrificato la sua esistenza per amore nostro, ma che ci ha anche comunicato tutta la sostanza della sua vita, facendola passare nella nostra, tanto che ognuno ne può fare l’esperienza e può ripetere con San Paolo: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me» (Gal 2,20).

Per questo, l’evento che celebriamo nel mistero della liturgia deve essere vissuto nel credente attraverso una vita nuova, secondo lo Spirito di Cristo, abbandonando gli idoli di oggi e di sempre.

Il primo è l’idolo del piacere, imposto dalla cultura edonista che svincola la sessualità da ogni norma morale oggettiva. Sono evidenti nel nostro tempo le sofferenze causate dalla disgregazione della famiglia e dei figli contesi o lasciati soli, dall’aberrazione della pornografia, della pedofilia, dell’utero in affitto, della manipolazione della vita umana. Uno dei primi segni della linfa del Vangelo nel mondo pagano dei primi secoli del cristianesimo è stata  la “buona notizia” del matrimonio tra un uomo e una donna, della famiglia, della verginità e dell’amore verso il prossimo.

Un altro idolo è quello di un materialismo avido di possesso, non curante delle esigenze e delle sofferenze dei più deboli e dei malati che provoca molto spesso l’abbandono degli anziani e dei moribondi, irresponsabile anche nei confronti dello stesso equilibrio delle risorse naturali.

Oggi i cristiani, sostenuti dalla forza che scaturisce dalla Pasqua di Cristo, sono chiamati a fare scelte concrete ispirate a sobrietà e a senso della misura, non avendo paura di essere originali in un mondo omologato e schiavizzato dagli idoli. Il Vangelo è sapienza e potenza di Dio, segno di contraddizione e luce delle genti. Se accogliamo nella fede la Pasqua di Cristo, abbandonando la mentalità vecchia del mondo, saremo capaci di essere segno di resurrezione e di vita.Il terzo è l’idolo del libertarismo individualista, di una concezione deformata della libertà, sottratta al suo rapporto con la verità e con la norma morale, sganciato da ogni esigenza di solidarietà e di responsabilità. Quali abnormi conseguenze di ingiustizia e di violenza porta, nella vita dei singoli e dei popoli, l’uso distorto della libertà!

 

Auguri di Buona Pasqua

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