Il percorso Giovanissimi di quest’anno ha gettato le proprie basi già durante il campo scuola 2023, in cui si è riflettuto sull’importanza dell’ascolto e sui valori portanti di una comunità. I ragazzi si sono messi in gioco, confrontandosi l’un l’altro, mettendo alla prova i propri talenti e maturando consapevolezza del gruppo. Da qui parte il percorso formativo appena conclusosi.
«Chi ha toccato le mie vesti?» è l’icona biblica che ci ha accompagnato come associazione e come Gruppo Giovanissimi. Nel brano del Vangelo di Marco, Gesù rivolge questa domanda alla folla che si è radunata intorno a lui e ci pone lo stesso quesito: chi ci tocca ogni giorno e chi tocchiamo noi. Un semplice tocco è quello che innesca l’effetto domino della nostra vita: lasciarci toccare dalle vite degli altri e propagare quest’onda alle persone che abbiamo accanto, con il nostro essere cristiani.
Ma per fare ciò, il punto di partenza è stato guardare ed accettare le proprie vulnerabilità:
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- riconoscersi imperfetti è una delle prove più complesse da affrontare per noi e soprattutto per gli adolescenti;
- rendere visibili le proprie “ferite” ha permesso loro di riconoscersi simili e non sbagliati, giungendo alla conclusione che la cura delle ferite dell’altro può cambiare la nostra quotidianità.
Spesso i rapporti più veri sono fondati proprio sulle “scomodità” e occorre imparare ad accettare l’altro, includendo i suoi limiti e i suoi difetti, per creare e mantenere legami concreti e solidi.
Abbiamo poi riconosciuto come ogni giorno accadono cose che non avevamo pianificato e l’inatteso può aprirci a prospettive nuove e opportunità di crescita. I ragazzi hanno ripercorso le situazioni che più comunemente affrontano e hanno riflettuto sul loro modo di affrontarle, soffermandosi proprio sugli eventi inattesi.
Importante è stata l’analisi di una grande parola, oggi abusata e mal interpretata, che è l’ansia, sempre più presente nelle vite dei ragazzi. Per capire meglio gli effetti di questa importante condizione e prevenirli, ci ha aiutato la figura di una psicologia, esperta in materia.
Nell’ultima parte del percorso, si è posta l’attenzione sulle relazioni e sull’impegno che dobbiamo avere per farle nascere e crescere. Un rapporto sano nasce dall’empatia, mettersi nei panni dell’altro senza pregiudizi: ogni legame ha bisogno di una costante cura per rimanere vivo.
Dopo essersi messi in gioco con attività riguardanti la comunicazione e le difficoltà che essa comporta in una relazione, i ragazzi hanno riflettuto su quelle relazioni che considerano realmente importanti e ricche di piccole attenzioni. È lì che essi riconoscono e valorizzano il prendersi cura degli altri ma anche di se stessi. Il comandamento d’amore si concretizza in gesti di carità verso il prossimo: è questa la strada per mantenere il cuore aperto verso l’altro e creare infine l’effetto domino.
A cura di Marianna Scattarelli
Animatrice Gruppo Giovanissimi di AC parrocchiale