La settimana che ha preceduto la domenica delle votazioni dei nuovi Responsabili di Azione Cattolica per il triennio 2024 – 2027 è stata preceduta dalle tre Pre-Assemblee dei Settori ACR, Giovani e Adulti.

Pre-Assemblea AC Ragazzi

a cura di Valentina Paparella

La Pre-Assemblea ACR è un momento forte per tutta l’equipe poiché permette di dare aria nuova all’associazione e affidare nuovi incarichi di responsabilità. La relazione del Responsabile ACR, Giacomo Vilardi, non è stata una sterile e mera descrizione delle attività svolte durante il quadriennio, ma un’analisi critica di 3 aspetti fondamentali: il significato dell’essere responsabile, il significato dell’essere educatore e la partecipazione all’associazione.

L’essere responsabile è inteso spesso nella sua accezione negativa: peso o zavorra. È necessario, però, soffermarsi sulla bellezza di questo ruolo: essere responsabile significa andare oltre, spingersi al di là dei propri limiti sicuri di essere accompagnati dalla presenza costante di Dio. La fede in Cristo, centrale in questo, che permette non di essere suo servo, ma “amico” come d’altronde si legge nei versetti del Vangelo di Giovanni: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi» (Gv 15,9-17). Queste parole, cosi piene di grande significato, devono far comprendere a chi ricopre questo ruolo quanto sia fondamentale amare e fidarsi di Gesù e, di conseguenza, amare e avere fiducia nell’altro, valori che declinati in concreto significano amare il Settore affidatogli e fidarsi dell’equipe grazie alla quale poter con-dividere il servizio educativo.

Il secondo aspetto analizzato è stato il significato della figura dell’educatore che non è l’animatore delle feste o qualcuno che organizza giochi ed attività ludiche, bensì è colui che risponde alla chiamata di essere testimone vero e autentico della Parola di Dio, avendo cura di farla conoscere ai più piccoli.

Proprio per questo, fondamentale è la partecipazione alla vita associativa che non deve essere passiva, sterile, ma attiva, coinvolgente e gioiosa, rispecchiando fedelmente il settore. L’ACR è bellezza, è gioia, è sorriso, è condivisione, è parola di conforto, è coccola verso i più piccoli.

Pre-Assemblea AC Giovani

a cura di Giuseppe Pisani

La Pre-Assemblea dei Giovani di AC è stata incentrata su tre tematiche fondamentali: formazione, aggregazione, momenti di condivisione. «In merito alla formazione dei giovani e giovani-adulti i ragazzi sono sempre stati presenti e la partecipazione è migliorata dopo il primo anno della pandemia – ha evidenziato la Co-Responsabile del Settore Giovani, Anna Maria Caputi, nella sua relazione -. L’argomento principale dell’ultimo anno è stato quello della comunicazione e don Francesco de Leo ci ha aiutato condividendo con noi il suo bagaglio culturale».

«Per quanto riguarda l’aggregazione, nei momenti di condivisione, allegria e festa, tutti sono presenti. Mentre per i momenti dedicati alla preghiera e al Rosario partecipano pochissimi – ha concluso la Co-Responsabile -. Le persone che partecipavano erano sempre le solite. Per altro, i giovani si devono impegnare nell’amare l’altro: adulti, anziani e ragazzi. Ma soprattutto fra di loro. Spesso si percepisce un velo di indifferenza. Quindi bisogna imparare ad amare come il Signore ci ha comandato».

«Bisogna rendere la Parrocchia come una seconda casa», ha evidenziato Domenico Scardigno, Co-Responsabile del Settore. «Dopo il primo lockdown, da giugno 2020 i ragazzi hanno ripreso la partecipazione ad eventi sportivi come le partite di calcio, i tornei di ping pong e le Ecclesiadi. Importante è stata anche la visita pastorale del Vescovo – ha continuato Domenico Scardigno -. Altrettanto importanti sono stati i ritiri spirituali presso la chiesa di San Giuseppe e il Seminario Vescovile così come i campi scuola. Spiacevole è stato l’abbandono dei Giovanissimi durante i mesi invernali, dopo le attività del periodo estivo».

Qual è la sfida per i giovani? «È ascoltare le idee e le preoccupazioni degli altri, adattarsi ai cambiamenti, sviluppare collaborazione con altri giovani a livello cittadino e diocesano – ha concluso Domenico Scardigno -, investire sulla formazione e coinvolgere sempre più nuove persone nel cammino Azione Cattolica».

Pre-Assemblea AC Adulti

a cura di Marcello la Forgia

«Con la responsabilità in Azione Cattolica alla guida del Settore Adulti non solo ho compreso il reale valore di questa associazione, ma ho gustato l’abbraccio delle relazioni con i fratelli che ho avuto accanto». Con queste parole ha esordito Margherita de Simone, Responsabile Adulti AC, nella sua relazione introduttiva. Anche Margherita si è soffermata sull’importanza non solo dei momenti di condivisione, agape fraterna e preghiera, ma in particolare sulla formazione che «ci permette di formare Cristo in noi e di unire, in modo profondo, Vangelo e vita».

Vivere il carisma dell’Azione Cattolica vuol dire «raggiungere una maturità più profonda, una identità cristiana più marcata, intessere relazioni che si colorano dell’amore di Dio per noi e verso gli altri».

In questa occasione, sono anche emerse alcune proposte operative per il prossimo triennio in merito all’ambito della formazione, a partire da una conoscenza più profonda del gruppo e dei singoli componenti, per poter ridefinire relazioni e percorsi, e, inoltre, un approfondimento del linguaggio di oggi, immediato, comprensibile e rapido, per portare il nostro esempio di cristiani nei luoghi che si vivono quotidianamente.

Allo stesso tempo, è emersa la volontà di organizzare incontri condivisi con i giovani e anche con adulti di altre Parrocchie della Diocesi, per ampliare gli orizzonti delle vedute personali e di gruppo, di coinvolgere le associazioni del territorio e proporre diversi incontri aperti a tutta la comunità.