“Dio cerca adoratori in spirito e verità”. Le Sante Quarantore sono un tempo di grazia. L’esposizione del Santissimo Sacramento ha avuto questo nome in memoria del tempo che Gesù stette nel santo sepolcro. Da oggi fino a mercoledì 19 marzo, la Parrocchia san Bernardino di Molfetta celebra le solenni Quarantore. Ecco il programma completo di ogni giorno:
ore 8.00 – celebrazione eucaristica
ore 9.30 – celebrazione eucaristica con esposizione del santissimo
ore 18.00 – celebrazione dei Vespri e benedizione eucaristica
L’origine di questa devozione che porta il titolo di “Oratio quadraginta horarum“, è incerta. La prima testimonianza di tale pratica la troviamo tra i Battuti di Zara presso la chiesa di S. Silvestro, già prima del 1214, dove sorse pure la confraternita In Coena Domini delle Quarant’Ore. L’uso di esporre il SS. Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore continue al fine di propiziarsi l’intervento del Signore, specie in tempi di calamità e guerre, avvenne per la prima volta nel 1527 presso la chiesa del S. Sepolcro a Milano. Fu per inizia1va dell’agos1niano Antonio Bello3o di Ravenna (†1528), che istituì anche la scuola del Santo Sepolcro legata a tale scopo, avviando l’uso di ripetere le Quarant’Ore anche fuori la Settimana Santa. Il papa Paolo III, mediante la richiesta del vicario generale di Milano fatta a nome del governatore e del popolo milanese, approvò questa pratica con breve apostolico del 28 agosto 1537.
Per quanto riguarda la prassi, dall’indagine storica si rilevano due forme:
- un turno annuale ininterrotto d’adorazione di chiesa in chiesa, che si è affermata e mantenuta solo nelle grandi città per ragione di disponibilità di chiese e fedeli;
- la forma sporadica, legata solo ad alcuni momenti dell’anno, fatta spesso senza l’adorazione notturna, che è quella più diffusa e in uso ancora oggi in molte comunità parrocchiali.