Sei mesi per riportare al suo antico splendore la statua lignea di san Pasquale della Parrocchia san Bernardino. Il restauro conservativo, realizzato dalla ditta Lorenzoni di Polignano, ha restituito ai fedeli le cromature e la luminosità di una statua che fino alla scorsa estate erano state coperte dalla polvere e dal tempo. In particolare, è ora visibile la reliquia collocata sul petto della statua, un unicum a Molfetta.
La statua di san Pasquale è stata benedetta durante la celebrazione eucaristica del 17 maggio scorso dal parroco, don Pasquale Rubini, che durante la sua omelia ha ricordato la figura di san Pasquale e, alla fine della celebrazione, ha letto la stessa preghiera che quasi un secolo fa si recitava durante la novena in onore del santo. Ad oggi, in parrocchia è ancora custodita la base con cui la statua era portata in processione e, anche in questo caso, sarebbe necessario un restauro.
La statua resterà visitabile per le prossime settimane nei pressi della Cappella Passari, per poi ritornare alla sua collocazione originale.
BIOGRAFIA
Nato il giorno di Pentecoste (in spagnolo Pascua de Pentecostés, da cui il nome di Pasquale) da Martino e Isabella Jubera, in una famiglia di umile condizione, da fanciullo fu garzone di un allevatore di pecore. Manifestò fin da piccolo la sua vocazione spirituale, trascorrendo le lunghe ore del pascolo del gregge in meditazione e preghiera. Imparò a leggere da autodidatta esercitandosi sui libri di preghiere.
A diciotto anni chiese l’ammissione al noviziato presso il convento di Santa Maria di Loreto della congregazione dei Frati Minori aderenti alla riforma di san Pietro d’Alcantara, ma riuscì ad esserne ammesso solo due anni dopo. Nel frattempo, lavorando presso il ricco allevatore Martino Garcia, che lo aveva preso a ben volere, rifiutò l’offerta di quest’ultimo di divenire suo erede.
Il 2 febbraio 1564 fece la professione solenne di fede come frate converso. Fu per anni addetto al servizio di portineria, anche nei conventi di Játiva e Valenza.
L’eucarestia fu il centro della sua vita spirituale. Pur essendo illetterato, seppe difendere coraggiosamente la sua fede, soprattutto riguardo l’eucarestia, rischiando anche la vita durante un difficile viaggio che, nel 1576, fu incaricato di compiere fino a Parigi, attraversando la Francia calvinista dell’epoca.
Dopo il viaggio Pasquale scrisse una raccolta di sentenze per comprovare la reale presenza di Gesù nell’eucarestia ed il potere divino trasmesso al papa.
Morì all’età di 52 anni, il giorno di Pentecoste, nel convento del Rosario a Villarreal, anche a causa delle frequenti mortificazioni corporali alle quali si sottoponeva.
IL CULTO
Venne proclamato beato il 29 ottobre 1618 da papa Paolo V, canonizzato nel 1690 da papa Alessandro VIII. È festeggiato il 17 maggio. Nel 1897 papa Leone XIII lo proclamò patrono delle opere eucaristiche e dei congressi eucaristici. Le sue spoglie, che si veneravano a Villarreal, furono profanate e disperse durante la Guerra Civile Spagnola (1936-39); in parte furono successivamente recuperate nel 1952. Attualmente sono principalmente conservate presso il Santuario dedicato al santo a Villarreal. Il santo viene considerato inoltre protettore di cuochi e pasticcieri perché, secondo la leggenda, sarebbe l’inventore dello zabajone.
Il suo culto, oltre che nel luogo di origine, si diffuse particolarmente a Napoli nei lunghi anni della dominazione spagnola. Nella tradizione popolare napoletana il nome di Pasquale Baylon è spesso accostato all’universo femminile quale santo protettore; da qui l’invocazione: «San Pasquale Baylonne protettore delle donne, fammi trovare marito, bianco, rosso e colorito, come te, tale e quale, o glorioso san Pasquale!».
Ad Airola si conserva una stupenda statua settecentesca e, la domenica e il lunedì dopo il 17 maggio, si svolge la processione per le trade della città. Nel ‘700 è stato composto, da Mons. Innocenzo Russo un inno in suo onore nel convento dei frati minori.
A Nocera Superiore ogni anno, in occasione della festa del 17 maggio, si svolge il Concorso Internazionale dei Madonnari ed una processione durante la quale è esposta alla venerazione dei fedeli un’antica statua del XVII secolo. Alla manifestazione e alla festa ogni anno partecipano più di 70.000 visitatori e fedeli che giungono per pregare il santo dell’Eucarestia.
Nella Parrocchia Maria SS. di Costantinopoli, inoltre, si conservano 10 reliquie del santo poste in 3 pregiati reliquiari, tra cui un pezzo di vestito, il bastone e il corporale dove furono custodite le reliquie durante la ricognizione del corpo. Vi è anche conservata una copia in stampa del 1626 del decreto di Beatificazione di Pasquale Baylon e una piccola statua in legno denominata “San Pascariello”. In chiesa si conservano, inoltre, numerosi ex voto, legati alla grande devozione che il popolo nocerino nutre per il santo dell’Eucaristia.
Nel piccolo comune di Laviano la popolazione ha sempre acclamato il Santo come patrono. La devozione è scaturita soprattutto dalla massiccia presenza di pastori nella zona, presenza che col tempo ha fatto sviluppare, in concomitanza della festività religiosa, una grande fiera civile dove di particolare interesse era la compravendita di bestiame di ogni genere. La fiera di San Pasquale Baylon di Laviano è sempre stata la più grande e ricca di tutta la Valle del Sele e dalla Bassa Irpinia. Attualmente la vendita di bestiame nelle fiere è vietata ma la tradizione continua anche se in vesti aggiornate. Nonostante il dissolversi di antiche tradizioni nella zona colpita duramente dal terremoto del 23 novembre 1980, Laviano venera ancora il Santo patrono con la processione devozionale per le vie del paese con la statua settecentesca portata a spalla dai devoti.
In Acquaviva Collecroce si conserva un’artistica statua in cartapesta di san Pasquale Baylon venerata dal popolo il 17 maggio con una solenne processione. In questo giorno gli allevatori di bovini e ovini offrono formaggio e ricotta che, venduti, contribuiscono alle spese della festa del santo.
A Venezia nella Chiesa di San Francesco della Vigna vi è un altare dedicato a San Pasquale Baylon con una statua lignea di Marchiò Molziner del 1691. A Tollo in provincia di Chieti San Pasquale è venerato come patrono.
ICONOGRAFIA
San Pasquale è raffigurato spesso nell’atto di adorare l’ostensorio e con accanto un gregge.
Nell’iconografia il Santo inoltre è stato rappresentato, insieme a San Pietro d’Alcàntara, in ginocchio ai piedi della Madonna del Pozzo. Questo perché a partire dalla metà del Settecento i frati alcantarini, presenti nel sud Italia, erano impegnati nella diffusione del culto della Madonna del Pozzo di Capurso, abbinando i due maggiori santi dell’ordine alla Vergine del Pozzo diffondevano il culto in ogni posto dove erano presenti.