In questo anno, a conclusione del triennio 2014/2017 siamo chiamati a rinnovare i consigli parrocchiali, diocesani e nazionali. Nella nostra parrocchia abbiamo percorso il cammino assembleare a partire da martedì 15 novembre fino al 18 novembre. Martedì 15 novembre si è svolta la pre-assemblea adulti, alla presenza degli aderenti adulti e del Consiglio uscente. A relazionare è stata la responsabile uscente Anna Rita Annese, la quale ha verificato gli aspetti salienti di questo triennio, parlando della vita associativa, del coinvolgimento e della formazione degli stessi aderenti. Successivamente si è dato spazio agli interventi, dai quali è emersa la necessità di coinvolgere gli adulti di AC più distanti, dando loro maggiori responsabilità e motivando un tesseramento ormai radicato nel tempo.
Mercoledì 16 novembre invece c’è stata la pre-assemblea, a cui hanno preso parte i giovanissimi e i giovani iscritti all’AC per il nuovo anno associativo. A relazionare è stato il responsabile uscente Mirko Sabato, alla presenza del consiglio di AC. Dai giovani è emerso il bisogno di continuare il percorso incominciato mettendoci sempre più passione e impegno. Giovedì 17 novembre si è svolta l’ultima pre-assemblea con gli educatori ACR. All’inizio ha relazionato la responsabile uscente Valentina Paparella, poi sono intervenuti gli educatori, per ringraziare la responsabile del lavoro svolto e per delineare insieme i progetti da continuare nel prossimo triennio. Tutte le tre pre-assemblee sono iniziate con un momento di preghiera curato dall’assistente, don Pasquale Rubini, seguite dal mio saluto, in qualità di presidente uscente. Al termine delle pre-assemblee si sono accolte le candidature a responsabili dei tre settori.
Venerdì 18 novembre si è svolta l’Assemblea parrocchiale, alla presenza di tutti gli aderenti, del Consiglio uscente, dell’assistente, dell’assistente giovani diocesano, del responsabile ACR diocesano. Ai due membri di presidenza diocesana è stata data la parola per riflettere su alcuni aspetti dell’«Evangelii gaudium», calati nella nostra realtà associativa e sulla vita di AC. A seguire, nel mio intervento ho voluto verificare e ricordare insieme gli aspetti salienti di questi anni trascorsi e deliberare le linee programmatiche dell’AC per il prossimo triennio.
Il tema scelto dall’AC nazionale per la XVI assemblea è: «Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale». In questo tema scelto dai nostri amici del Centro Nazionale è presente chiaramente la missione a cui noi laici siamo chiamati. In esso è espresso un totale affidamento a Dio, in quanto Egli è l’unico capace di far nuove tutte le cose, è Lui che prende l’iniziativa e si serve di noi uomini per plasmare il volto del mondo e della Chiesa. Ma, leggendo il tema, viene spontaneo chiedersi: siamo chiamati a stravolgere tutte le cose, il mondo in cui operiamo, oppure a rinnovarle? Il rinnovamento, a mio parere, è la strada più fruttuosa da perseguire: come Associazione oggi siamo chiamati a rinnovare la nostra adesione a Dio e alla Chiesa. Nel sottotitolo, poi, vi è il chiaro invito ad essere radicati nel futuro, pronti ad accogliere la novità con speranza e gioia custodendo l’essenziale. Per “custodire l’essenziale” non si intende proteggere e difendere gli stereotipi o le attività che si sono svolte negli anni nella comunità, bensì custodire i valori cristiani, umani e morali. Essenziali non sono quindi le attività svolte per amor proprio o per dimostrare la propria grandezza agli altri. Quale rischio per le nostre associazioni!
A guidarci nella riflessione oltre al tema nazionale vi è quello diocesano: «Essere Associazione… dalla A di adesione alla A di assemblea». Sì, perché senza l’adesione alla nostra associazione, all’accettazione e alla scelta della nostra formazione, del nostro statuto, del nostro sistema democratico con cui ci esprimiamo non ha senso vivere l’assemblea. L’assemblea serve quindi per guardare al futuro con speranza, la speranza che con i nostri sacrifici, il nostro servizio il mondo può progredire, può addirittura cambiare e paradossalmente grazie a noi può essere migliore.
Nella relazione ho individuato brevemente tre aspetti della nostra AC verificandoli alla luce della mia esperienza: l’AC come realtà nella Diocesi; l’AC nella comunità di San Bernardino; punti a favore e criticità della nostra AC.
Per il primo punto ho parlato della bellezza del contatto con la Diocesi, della campagne sui nuovi stili di vita, degli appuntamenti diocesani, della formazione, a cui tutti gli aderenti e in modo particolare i membri del Consiglio siamo stati chiamati a partecipare. Nel secondo punto ho espresso la grandezza della nostra AC all’interno della comunità parrocchiale, in quanto essa è sempre pronta a collaborare sinergicamente con il parroco e con tutti i gruppi parrocchiali. In questi anni infatti ci siamo presi cura della formazione dei ragazzi di ACR, abbiam preso parte a momenti caritativi, ricreativi e culturali promossi in Parrocchia. In ultima analisi, sono entrato più nel dettaglio delineando i punti di forza della nostra Associazione e le criticità vissute nel corso del triennio trascorso.
Ho con grande gioia messo in luce la bellezza della nostra ACR e dei nostri educatori, finalmente compatti e partecipi alla vita comunitaria. Ho guardato poi al settore che regge la nostra associazione, quello dei giovani: con essi si è realizzato davvero tanto, dai concerti, alle rappresentazioni sacre, ai musical. Tutto questo è sicuramente servito a vivere le relazioni nella fraternità evangelica. Ho spronato i giovani a continuare il loro impegno per rendere l’AC sempre più bella e viva. Inoltre, ho ricordato l’importanza del Settore Adulti, in quanto essi sono depositari di fede e di esperienza di vita.
Ho concluso ringraziando tutti i consiglieri: in primis l’assistente don Pasquale Rubini poi Giacomo Vilardi, Valentina Paparella, Mirko Sabato, Sergio Capurso, Erika Amato, Anna Rita Annese. Al Signore e alla Vergine Maria ho rivolto il mio primo ringraziamento per aver permesso la realizzazione di tutti i nostri progetti. A conclusione della mia relazione, ho ringraziato tutti gli aderenti, indistintamente, perché senza di loro nulla sarebbe stato possibile.
A seguire, ci sono stati degli interventi di alcuni membri dell’AC, i quali si sono uniti ai ringraziamenti, con grandi attestazioni di stima rivolte a tutto il Consiglio. Domenica 20 siamo stati chiamati poi ad eleggere i nuovi Responsabili che lavoreranno per il nuovo triennio. Nel ringraziare tutta l’associazione e la comunità per aver creduto in me ed avermi sostenuto voglio lasciare a tutti le parole del Beato Alberto Marvelli: «Vivere di Cristo; a Lui, Pastore buono, condurre anime: è il segreto profondo e il compito meraviglioso della nostra Azione Cattolica».
di Nicola Petruzzella (Presidente uscente di Azione Cattolica Parrocchiale)