Riscopriamo il “nostro” don Tonino: una rubrica sul Venerabile

parrocchia san bernardino molfetta - venerabile servo di dio Antonio Tonino Bello testimonianze rubrica narrazione«È una giornata particolarmente significativa per la nostra comunità diocesana perché da oggi, 8 dicembre, viviamo un anno particolarmente intenso, concentrato sulla vita e soprattutto sulla scia delle virtù eroiche vissute dal venerabile Mons. Tonino Bello. Cercheremo, con i vari appuntamenti di questo anno, di vivere il carisma di quest’uomo che la chiesa sta collocando agli onori degli altari. Ecco gli esempi, essi sono dinanzi a noi per essere contemplati e soprattutto imitati». Con queste parole, il Vescovo, Mons. Domenico Cornacchia, ha iniziato la sua omelia nella Santa Messa dell’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione. Ed è proprio in questo giorno che, in Diocesi, in occasione del 30° anniversario dalla morte del Venerabile Antonio Bello, è iniziato un anno speciale dal tema “Alla riscoperta dei volti, mettendosi in ascolto dell’insegnamento di don Tonino, attuale più che mai”.

La Redazione del giornale parrocchiale, in accordo con il parroco, ha deciso di riproporre per i prossimi numeri del giornale, alcuni estratti significativi del libro “Senza misura. Visita pastorale nella Parrocchia San Bernardino. Gennaio 1991”, curato da Gino Campo e pubblicato nel novembre del 1993. Piccole pillole che ci invitano a riflettere non solo sul nostro essere cristiani, ma soprattutto sulla qualità del nostro servizio in Parrocchia.

Carissimi, quando la sera dell’Epifania ho dato inizio alla visita pastorale nella vostra comunità, sono stato colpito dalla scritta collocata sopra il crocifisso ligneo della vostra splendida chiesa: Charitas sine modo. [...] Per essere più fedeli, bisognerebbe tradurre così: amore senza moderazione. Smodato, sregolato. Amore senza freni, senza misura, senza ritegno. [...] Amore senza misura. Disposto cioè a giocare in perdita per il bene del prossimo. Felice di pagare prezzi da capogiro pur di salvare una sola vita umana. Capace di raggiungere perfino il più indisponente nemico.

[...] Vedete, io ho scoperto nella vostra parrocchia un eccezionale fervore pastorale: catechisti generosi, animatori convinti, educatori preparati. Ho toccato con mano l’impegno delle tante associazioni: dall’Apostolato della preghiera al gruppo di San Salvatore da Horta, dalla Confraternita dell’Immacolata al Centro nascente dei Volontari della Sofferenza, dal Volontariato vincenziano al gruppo dell’Adorazione perpetua, dall’Azione Cattolica alla Gioventù Ardente Mariana, dal vivace gruppo famiglia agli operatori della terza età.

Mi sono accorto che al vostro Consiglio pastorale non manca né genialità, né spirito di iniziativa, né estrema praticità nell’affrontare i problemi comunitari. [...] Proprio per l’articolazione complessa del vostro impegno pastorale, potete correre il rischio di qualche scollamento sul piano della carità.

Guardatevi dalle segmentazioni interne o dal pericolo di polarizzarvi intorno a questa o a quella persona, piuttosto che attorno a Gesù Cristo. Non lasciatevi guidare dal desiderio di emergere eclissando gli altri. Adoperatevi perché nessuno soffra per causa vostra. Richiamate con amore colo che, messi in ombra dal vostro protagonismo o vittime del loro carattere permaloso, si sono allontanati. Fate in modo che la gente trovi nei vostri comportamenti, sempre protesi alla comprensione e al perdono, la visualizzazione concreta di quella frase che spicca sul vostro Crocifisso.

  a cura della Redazione
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