Che profumo ha la felicità? È senza dubbio una domanda provocatoria, che richiede una attenta riflessione. Ed è stata proprio questa la linea operativa elaborata per il ritiro quaresimale parrocchiale 2024, che ha accolto la proposta operativa dell’Azione Cattolica, poi declinata secondo le esigenze specifiche della nostra comunità e valorizzata in considerazione di tutte le varie unità operative pastorali.
«Che senso ha la felicità? Siamo davvero felici?». Sono state queste le domande poste subito da don Angelo nella riflessione iniziale del momento plenario, introdotto dalla lettura del Vangelo di Marco 16, 1-8. Don Angelo si è soffermato su alcuni passaggi del Vangelo, rileggendoli anche alla luce della nostra esperienza quotidiana. «La resurrezione abbraccia tutta la nostra esistenza e la nostra fede e sostiene la nostra speranza – le parole di don Angelo -. Ma noi in chi crediamo? Mi rendo conto di ciò che faccio, di quali sono le mie azioni? Qual è il Dio in cui credo?».
Il secondo momento, quello esperienziale e della divisione in gruppi, ha permesso ai presenti non solo di vivere diverse emozioni sensoriali legate all’olfatto, ma rievocare ricordi e immagini e, in particolare, condividere le proprie esperienze con gli altri partecipanti.
Ad esempio, l’ingresso in aula, con gli occhi chiusi, guidati da una seconda persona, avvolti nel profumo di incenso, ha rievocato ricordi sia belli, gioiosi, ma anche tristi, intrisi di dolore e sofferenza, come anche legati anche ad alcuni momenti liturgici. E allo stesso tempo ha introdotto il tema della fiducia e della percezione degli odori.
Questo momento ha sviluppato un importante momento di condivisione, amplificato dal secondo momento esperienziale: quello della percezione di 4 diversi profumi, tre dei quali legati alla quotidianità (come rosmarino, cannella, origano, camomilla, arancia). Anche in questo caso la condivisione dei momenti di vita vissuta ha arricchito ciascuno dei partecipanti, grazie anche all’aver creato dei gruppi misti (giovani e adulti). Il quarto profumo, quello del nardo, ha invece chiuso questo secondo momento.
In effetti, la felicità la possiamo vivere nei piccoli momenti di ogni giorno, quelli intrisi di affetti, di amicizia, di famiglia: e sono questi eventi che poi creano e costruiscono la nostra persona. Perché il nardo? Il nardo è un unguento profumato e denso e nel Vangelo è presente una citazione che descrive come Maria di Betania lo ha usato per ungere i piedi di Gesù: esso non solo ha richiamato il Vangelo della Resurrezione e la Passione di Cristo, ma anche quanto sia necessario che la nostra vita quotidiana sia intrisa di Vangelo e centrata sulla figura di Cristo. Questo ci permetterà non solo di vivere con gioia anche i momenti più difficili o di dolore, ma di purificare la nostra persona, il nostro spirito, i rapporti con le altre persone.
La lettura del Regina Coeli del 10 aprile 2023 ha chiuso la sessione esperienziale (a lato il box con alcuni passaggi-chiave per riflettere ancora).
Il ritiro si è concluso con la Santa Messa, celebrata da don Angelo, in cui sono state restituiti i feedback dei 3 diversi gruppi.