In occasione della solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (3 giugno 2016), dopo la Santa Messa delle ore 19.00 (Santo Rosario alle ore 18.30), la comunità parrocchiale di San Bernardino adorerà Gesù Eucarestia (a partire dalle ore 19.30).
Certamente, la devozione al Cuore di Gesù non è la celebrazione del culto di una parte anatomica del suo corpo: si tratta della devozione e del culto dello stesso Cristo Gesù e alla sua Persona, al suo essere il Figlio di Dio, il Redentore dell’uomo che con “cuore” infinitamente grande ha tanto amato i suoi da dare la vita per loro fino a morire in croce. Sulla croce quel cuore fu trafitto dalla lancia di un soldato e subito ne uscì sangue ed acqua, come ricordano i Santi Evangeli. L’oggetto, dunque, della nostra adorazione è il Figlio Unigenito del Padre, Gesù Salvatore e Redentore. Parlare del Cuore di Gesù è parlare dell’amore di Dio per gli uomini.
La domenica dell’1 giugno 2008 (Angelus, 1 giugno 2008) Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 2005-2013), spiegando il senso di questa devozione, ha detto: «Dall’orizzonte infinito del suo amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un corpo e un cuore; così che noi possiamo contemplare e incontrare l’infinito nel finito, il Mistero invisibile e ineffabile nel Cuore umano di Gesù, il Nazareno» (approfondisci).
Devozione al Sacro Cuore di Gesù
I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da Matilde di Magdeburgo (1207-1282), Matilde di Hachenborn (1241-1299), Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed Enrico Suso (1295-1366). Tuttavia, la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII sec., prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi dopo una serie di visioni avute da S. Margherita Maria Alacoque a Paray-le-Monial (F), nel corso delle quali Gesù le chiese il suo impegno per l’istituzione di una festa dedicata al Sacro Cuore. Queste apparizioni ebbero luogo tra gli anni 1673 e 1675.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di S. Giovanni Evangelista: Gesù le apparve e Margherita si sentì «tutta investita della divina presenza»; la invitò a prendere il posto che S. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me».
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì: il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce. Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini: Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme. Poi Gesù, lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì. Vennero, così, indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.
La quarta rivelazione, più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: «Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo». Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse dedicato ad una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita Claude de la Colombiere (canonizzato il 31/05/1992), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Un secolo dopo, nel 1765, la Santa Sede autorizzò l’episcopato polacco e l’arciconfraternita Roma del Sacro Cuore a celebrare questa Festa. Solo nel 1856 il Beato Pp Pio IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti, 1846-1878) stabilì il culto universale di questa Festa, estendendola a tutta la Chiesa cattolica. Cento anni dopo, il 15 maggio 1956, il Venerabile Pio XII, nel promuovere il culto al Cuore di Gesù con l’enciclica «Haurietis aquas», esortava i credenti ad aprirsi al mistero di Dio e del suo amore, lasciandosi da esso trasformare.
Le dodici promesse di Gesù ai devoti del suo Sacro Cuore
Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:
– Darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato.
– Metterò la pace nelle loro famiglie.
– Li consolerò in tutte le loro pene.
– Sarò loro rifugio sicuro durante la vita e soprattutto alla loro morte.
– Spargerò abbondanti benedizioni su tutte le loro imprese.
– I peccatori troveranno nel mio Cuore la fonte e l’oceano infinito della misericordia.
– Le anime tiepide diventeranno ferventi.
– Le anime ferventi si eleveranno a grande perfezione.
– Benedirò le case dove l’immagine del mio Sacro Cuore sarà esposta e onorata.
– Darò ai sacerdoti il dono di toccare i cuori più induriti.
– Le persone che propagheranno questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore, dove non sarà mai cancellato.
– Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.
Consacrazione della famiglia al Sacro Cuore di Gesù (testo approvato da San Pio X nel 1908)
O Gesù, che hai manifestato a S. Margherita Maria
il desiderio di regnare con il tuo Cuore sulle famiglie cristiane,
vogliamo oggi proclamare la tua regalità d’amore sulla nostra famiglia.
Noi tutti vogliamo vivere, d’ora innanzi, come Tu vuoi,
vogliamo far fiorire nella nostra casa
le virtù alle quali hai promesso la pace quaggiù.
Vogliamo tener lontano da noi tutti
quello che è in contrasto con Te.
Tu regnerai sul nostro intelletto,
per la semplicità della nostra fede;
sui nostri cuori per l’amore continuo che avremo per te
e che ravviveremo ricevendo spesso la S. Comunione.
Degnati, o Cuore Divino, di restare sempre in mezzo a noi,
di benedire le nostre attività spirituali e materiali,
di santificare le nostre gioie,
di sollevare le nostre pene.
Se mai qualcuno di noi avesse la disgrazia di offenderti,
ricordagli o Gesú, che hai un Cuore buono e misericordioso
con il peccatore che si pente.
E nei giorni di dolore,
saremo fiduciosamente sottomessi al tuo divino volere.
Ci consoleremo pensando
che verrà un giorno in cui tutta la famiglia,
riunita felice in cielo,
potrà cantare per sempre le tue glorie e i tuoi benefici.
Ti presentiamo oggi questa nostra consacrazione,
per mezzo del Cuore Immacolato di Maria
e del glorioso suo Sposo S. Giuseppe,
affinché con il loro aiuto,
possiamo metterla in pratica in tutti i giorni della nostra vita.
Dolce Cuore del mio Gesú,
fa ch’io t’ami sempre piú.
Cuore di Gesú, venga il tuo regno.