«Da Horta venne una luce, che illuminò tutta la Spagna, specialmente la Catalogna e insieme anche la Francia. Spentosi in Sardegna, rifulse più delle stelle, dopo incliti miracoli nella città di Cagliari». Le prime parole del responsorio in onore di San Salvatore da Horta ne raccontano la vita e la santità. La pia devozione per questo Santo, araldo di umiltà e straordinaria fede nel Signore, è una delle peculiarità della comunità della Parrocchia San Bernardino, che lo onora con la consueta Novena, dal 9 al 17 marzo (Novena e Messa ore 8.00 – Rosario ore 18.00, Messa e Novena ore 18.30).
Giovedì 18 marzo, invece, si svolgereanno i solenni festeggiamenti nel giorno della Festa di San Salvatore con la Santa Messa delle ore 18:30 (offerta in diretta live sui canali parrocchiali).
La figura del Santo taumaturgo affascina non solo per i numerosi miracoli compiuti, ma, in particolare, per l’eroica vita vissuta in conformità del Vangelo. Come accadeva per Gesù, quando percorreva le strade della Galilea, intorno a fra Salvatore si affollavano ogni giorno migliaia di persone, che ricorrevano a lui per le più svariate richieste di grazie, animati dalla speranza che il Signore, per i meriti del suo servo Salvatore, potesse concedere loro la salute.
Nessuno di quelli che ricorrevano a fra Salvatore era mandato via a mani vuote e senza essere stato accolto benignamente, ma chi non tornava a casa guarito nel corpo andava via con la consapevolezza di aver incontrato Dio in quell’umile figura di francescano e con il cuore colmo della vera pace.
Fra Salvatore, tuttavia, non voleva in alcun modo che i miracoli fossero attribuiti a lui, perché così si sarebbe rubato al Signore l’onore e la gloria: perciò, come raccontano alcuni storici dell’epoca, fuggiva rapidamente, perché nessuno potesse avere il tempo di formulare una qualche lode nei suoi confronti, cosa che gli provocava indicibile dolore, poiché sentiva profondamente il suo essere nulla e la sua miseria.
Ed è proprio questo l’esempio che fra’ Salvatore dona alla comunità cristiana e ai suoi devoti: l’umile semplicità di soccorrere i fratelli, l’essere misericordiosi e compassionevoli e, soprattutto, il porgere l’orecchio alla voce del Signore per compiere la sua volontà.