L'altare, dedicato originariamente alla Madonna degli Angeli, già ripristinato in seguito al Sacco del 1529, fu restaurato una prima volta nel 1600 dai fratelli Muscati, Marino e Francesco, una seconda volta nel 1607 dal solo Francesco, cui si deve l’attuale altare in pietra su cui è visibile lo stemma di famiglia.
I RESTUARI DEL 1600
La prima ricostruzione, in riparazione ai danni che la rivoluzione del 1529 aveva causato alla facciata, è attestata nella seguente iscrizione (è la terza lapide collocata a muro, dopo i lavori degli anni '70 e '80, entrando in chiesa dal lato sinistro, proprio a ridosso dell'altare):
HOC & [=ET] SACELLUM A MAIORIB[US] POSITA
INIURIAQ[UE] BELLI EVERSA
FRANCISC[US] ET MARINUS MOSCATI F[RAT]RES VIRI PATRITII
SAR[C]TIS TECTIS ECCLESIAE
INSIGNI[US] EX MEDIETATE REPOSUERU[N]T.
Inoltre, sopra l'architrave del quadro si legge:
FRANCISCU[S] MOSCATO
EX HAC STRUCTURA LAPIDEA
HOC ALTARE INSIGNI[US]
CONSTRUENDU[M] CURAVIT. 1607
IL DIPINTO
Dal 1844 l'altare accoglie il dipinto raffigurante «Cristo Crocifisso tra i Santi Giovanni e Girolamo», proveniente dal vecchio ospedale civico e di proprietà della Confraternita del Monte di Pietà.
Il dipinto, databile intorno alla metà dei Seicento, variamente attribuito dalla storiografia locale, è oggi coralmente assegnato al bitontino Carlo Rosa, artista dalla natura fortemente recettiva, che in questa opera insistentemente guarda a Francesco Francanzano e al Ribera.
La tela è stata restaurata nel 1986 da Silvana Traversa presso il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza per i Beni di Bari. La superficie si presentava fortemente inaridita ed estesamente conchigliata, anche a causa di un tenace beverone ottocentesco steso sul retro.
L'intervento eseguito con estrema delicatezza ha eliminato il beverone, le pastiches di stucco che chiudevano gli strappi e i buchi e, dopo un'accorta pulitura, si è proceduto a ridar corpo alla pellicola pittorica. Le integrazioni necessarie per ridonare leggibilità al dipinto sono state rese a tinta neutra.
IL FONTE BATTESIMALE
La cappella ospita dal 1968 il fonte battesimale, per la cui realizzazione si utilizzarono due mensole a volute del vecchio altare dell’Immacolata.