Una chiesa lieta, con il volto di mamma

parrocchia san bernardino molfetta - rubrica sinodale sinodo chiesa chiesa come una mamma accompagnare comprendereIn questi mesi, abbiamo approfondito alcuni aspetti concettuali e pratici del Sinodo: questo percorso dovrebbe aiutarci a capire che tale evento ecclesiale, spalmato su più anni, suggerisce “buone prassi e rivitalizza linee attuative e deliberative di governace e decision making nelle comunità parrocchiali e diocesane.  Sarà pur vero che di Sinodo, ormai, se ne parla davvero poco, se non per convocare incontri diocesani, ma se solo avessimo la volontà e il coraggio di approfondire – anche a livello personale – tutti i documenti prodotti in questi anni, forse “assumeremo” realmente su di noi l’esortazione applicativa di quei concetti che, senza il nostro reale impegno pastorale, resteranno solo astratti o temporizzati “al bisogno”.
In questo nuovo contributo – tratto sempre dal libro “Prendersi cura del Cammino Sinodale” – rileggiamo alcuni dei tratti caratteristici della Chiesa «lieta che, come mare, sa riconoscere nelle persone prima di tutto la dignità di Figli di Dio e, dunque, qualcosa di assolutamente prezioso e proprio».

 

Comprendere

È il “saper comprendere” che delinea l’identità propria delle comunità cristiane, ossia il «prendere con sé, in sé, per far sentire l’altro protetto, rassicurato, custodito»: è questa «una chiesa ospitale che non giudica, che non apre la porta ai buoni e lascia i cattivi e gli altri fuori, ma che sente propria la fatica del vivere, le sfide di senso, le ricerche, i tentativi, il dolore, i fallimenti, le paure dei suoi figli e offre loro spazio di ascolto e comprensione».
Insomma, la Chiesa e, dunque, anche la Parrocchia è «spazio relazionale gentile, dove tutti possono “venire qui”, essere accolti e presi dentro come figli».
«Di frequente – scrive Papa Francesco – ci comportiamo come controllori della Grazia e non come facilitatori» e ci dimentichiamo che «la chiesa non è una dogana, è la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Evangelii Gaudium, 47).

 

Come una mamma

parrocchia san bernardino molfetta - rubrica sinodale sinodo chiesa chiesa come una mamma accompagnare comprendereLe comunità cristiane sono invitate ad essere “case per tutti”, come una mamma:
«Una mamma sobria, sorridente, allegra, accogliente, che include e non esclude, che apparecchia un posto per tutti alla tavola della quotidianità, che ci sa comprendere con lo sguardo, anziché fare i predicozzi e che ci prende a sé in un abbraccio senza nessun giudizio. Sogniamo prima e viviamo poi una chiesa che ha il viso di questa madre buona e paziente, che sta sulla porta ad aspettarci, che fa davvero festa quando ci rivede, che è disponibile ad aiutarci e che ci sa consolare nei momenti più tristi e duri delle nostre esistenze. Una mamma che vive ogni istante della sua vita protesa alla gioia dei suoi figli.
E di cosa abbiamo bisogno noi figli?
Che la nostra Madre Chiesa ci narri il suo amore incondizionato, nel quale ciascuno possa sperimentare una salda appartenenza e contemporaneamente una libertà che fa sbocciare le singolarità creative, [lasciando crescere] il livello di collaborazione».
Abbiamo, dunque, la responsabilità di essere un ponte materno, che attraverso il con-tatto riesca a conoscere davvero il mondo delle persone e delle cose.

 

parrocchia san bernardino molfetta - rubrica sinodale sinodo chiesa chiesa come una mamma accompagnare comprendereAccompagnare

La seconda caratteristiche della “chiesa lieta con il volto di mamma” è il saper accompagnare. «Significa prendersi cura di questo nostro “noi due” che cammina, ove non c’è chi conduce e chi è guidato passivamente, ma una co-conduzione che accade attraverso la formulazione di domande generative capaci di aiutare a scendere nei vissuti emotivi, nei ricordi sbiaditi, fino a risalire alle esperienze dolorose remote, che sono il nostro sentire profondo – leggiamo nel libro -. In questo spazio ci sentiamo profondamente accolti e ci diamo il permesso di familiarizzare con le sfumature e le ambivalenze dei nostri mondi emotivi, diventiamo consapevoli dei passaggi critici delle nostre storie, fino ad abbracciare le nostre zone d’ombra».
In questo modo, saremo capaci anche di tollerare e accogliere anche i nostri limiti, la frustrazione di non capire, la bellezza dall’attendere con calma e prudenza, confidando nel Signore.

 

parrocchia san bernardino molfetta - rubrica sinodale sinodo chiesa chiesa come una mamma accompagnare comprendereIsolati si muore

Ricordiamoci sempre che isolati si muore, amati si vive: abbiamo bisogno dello sguardo dell’altro per sentirci vivi e per riconoscerci. Infatti, il nostro modo di essere persona è possibile perché “siamo visti” dagli altri, siamo riconosciuti dagli altri. L’amore generativo non chiude, ma apre alla vita, alla partenza, alla missione quale compimento della propria identità da cristiano.

Come Popolo di Dio, siamo espressione della chiesa che accompagna, ovvero dobbiamo offrire a tutti una vicinanza reale e cordiale, attraverso opere e gesti concreti, accorciando le distanze fino ad abitare la vita quotidiana degli altri, senza essere per questo invasivi. In questo la Chiesa è sinodale: disporsi per stare a fianco di ciascuno.

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